WetTus - Wetlands Atlas of Tuscany
The core of the project are the wetlands of the coastal and inland Tuscany (historical transformations and environmental, historical-cultural and socio-economic components).
Wetlands, once economically marginal and unhealthy, are now considered a resource in terms of biodiversity and as places that attract responsible tourism.
The aim of the project evolved in response to the desire to visualize and analyze regional land-use change and to project into the future the spatial pattern that results from existing and proposed land-use policies.
Wettus – Atlante delle aree umide della Toscana
Finanziato da Regione Toscana nell’ambito del POR FSE 2007-2013, obiettivo 2, asse IV
Responsabile: Prof.ssa Margherita Azzari
Gruppo di Ricerca: Camillo Berti, Paola Zamperlin, Riccardo Armellini, Maria Borretta, Irene Calloud, Peter Conti, Fulvio Landi, Mattia Michelacci, Tiziana Pileggi, Giulio Tarchi.
La ricerca ha previsto la realizzazione di un database geografico delle trasformazioni territoriali – finalizzato alla ricostruzione storica dell’evoluzione territoriale delle aree umide ed ex umide della Toscana – a partire da un complesso integrato di fonti conoscitive di molteplice natura (cartografica, fotografica, statistica, documentale, materiale, …) ed alla messa a punto di un sistema di supporto alla decisione per la promozione di progetti di sviluppo locale sostenibile e durevole.
La ricerca si è configurata di fatto come attività di sistematizzazione della conoscenza attraverso la creazione di un geodatabase in grado di implementare tipologie diverse di dati, come attività di incremento della conoscenza grazie alle operazioni di analisi spaziale, come attività di condivisione della conoscenza, grazie alla scelta di utilizzare formati e infrastrutture di dati in grado di garantire la massima interoperabilità, in una prospettiva di dialogo e integrazione tra i sistemi informativi regionali.
Sono state oggetto della ricerca le aree umide della Toscana costiere ed interne (Costa Apuana, Versilia, litorale pisano-livornese, Maremma grossetana, Laguna di Orbetello, Paduli di Bientina e Fucecchio, Valdichiana); le loro trasformazioni storiche e lo stato attuale, le componenti ambientali, storico-culturali e socio-economiche.
Le aree umide – un tempo economicamente marginali e spesso malsane – sono, infatti, ormai concordemente ritenute una risorsa, non solo in termini di biodiversità, ma anche da un punto di vista strettamente economico come luoghi capaci di attrarre un turismo consapevole e sostenibile.