REMAP è un progetto di ricostruzione del paesaggio storico sulla base di fonti cartografiche, documentarie e archeologiche analizzate attraverso un approccio metodologico che evidenzia nodi e percorsi geografici e culturali e l’utilizzo di tecnologie innovative per la gestione e la condivisione dei dati. La domanda principale è: possiamo utilizzare le cartografie storiche per ricostruire la complessa identità di un territorio che ha subito la frammentazione del suo patrimonio territoriale?
REMAP indaga sulla Mappa di Madaba (VI secolo d.C.), una rappresentazione dettagliata della Terra Santa su un pavimento a mosaico, che riassume le conoscenze cartografiche del mondo romano e bizantino e costituisce l’esempio più dettagliato rimasto di rappresentazione topografica di quell’area.
L’acronimo REMAP intende evocare l’azione del cartografare attraverso tecnologie innovative in grado di aggiungere contenuti alla rappresentazione e offrire una narrazione più coinvolgente. Le tessere del mosaico corrispondono ad altrettanti segni nel paesaggio, tangibili e intangibili che è necessario decodificare per ricostruire trame interrotte o dimenticate. Il titolo del progetto descrive, quindi, l’oggetto della ricerca e, in parte, anche gli obiettivi che si intendono raggiungere, richiamando il ruolo che il patrimonio culturale e archeologico può svolgere oggi nell’attivare processi di sviluppo virtuosi. La scelta della metodologia di ricerca e la strategia di comunicazione dei risultati, inclusiva, replicabile, incrementabile, sono guidate, infatti, dall’attenzione all’impatto che i progetti di conoscenza e valorizzazione del patrimonio culturale possono avere nel sostenere un’economia locale sostenibile nel tempo sia in termini economici che ambientali, sociali e culturali.
Mostra REMAP – “Tessere del tempo”